
Avete presente quelle tristissime pause pranzo con insalatina scondita del Netto, Schrippe da pochi centesimi e affettato ottenuto dagli scarti di lavorazione del legno? Ecco, capovolgete completamente il quadro dalla tristezza a palate che vi si è affacciato alla mente e assaporate invece la gioia di un pranzo bello, ricco e straripante di grassi e zuccheri. Da Benedict si va in pellegrinaggio per appagare occhi e panza, e cedere finalmente a quei peccati di gola che troppo a lungo ci eravamo negati a forza di semi di chia e smoothie verdastri. Se proprio bisogna sgarrare, bisogna farlo con criterio e fino in fondo!
Benedict è un ristorante basato su un concetto molto semplice: servire i piatti della colazione durante tutto l’orario di apertura, dalle 7 alle 23. Ovviamente però la colazione non è limitata a caffè e un paio di biscotti – sigaretta not included – ma è piuttosto un brunch, in cui il piatto principe sono le uova che danno il nome al locale, ovvero le uova alla Benedict. Chi abbia inventato questo piatto non è chiaro (se ne contendono la paternità un papa, una coppia di ricchi signori newyorkesi e un ubriacone di Wall Street), ma la ricetta è ormai codificata: uova in camicia su un muffin inglese, con bacon o prosciutto e salsa olandese. Tutta salute, no? Da Benedict le servono in vari modi, classiche, con gli spinaci, con i funghi o col salmone, e sono SPAZIALI. Credo ci siano lacrime di unicorno dentro, non c’è altra spiegazione.

E nel prezzo, piuttosto alto per Berlino ma normalissimo considerando che si trova nella parte posh della città – da 14 a 17 euro – è incluso pane con refill infinito, una piccola insalata e un cocktail Mimosa o una bevanda calda (Mimosa per me, grazie). Ah, e mentre aspettavo di sedermi mi hanno offerto un Prosecco. Penso di volere già bene al signor Benedict più che a certi parenti. Il pane peraltro è buonissimo e di recente alla sala dove si mangia si è aggiunta una piccola Bäckerei in cui acquistare le pagnotte appena sfornate. Notevole anche il locale stesso, che è curato nel minimo dettaglio. Non sono un architetto o un interior designer, ma la distanza rispetto ai bar sgarrupati che frequento di solito è siderale e non si può non notare.

C’è spazio per il dolce? E soprattutto perché perdere tempo con le domande retoriche? Quello spazio non manca mai! Mi concentrerò sui dolci che ho provato, pancake e french toast. I pancake sono disponibili in versione mini, che tanto mini non è, o normale: sono soffici e burrosi, come quelli americani, ma senza essere stucchevoli. Persino il french toast, che solitamente naviga nell’unto, nella versione di Benedict non lascia aloni di burro sul piatto e fa finta di essere leggero. Non lo è.
Consiglio Benedict per concedersi un brunch ciccione in piena regola e per portare amici e parenti in visita a Berlino: i miei sono rimasti soddisfattissimi, tanto da tornarci senza di me mentre ero a lavoro, maledette 😉
Dove si trova:
Uhlandstraße (U1)
Orario di apertura
Lun-Dom: 07:00-23:00
Sito internet: http://www.benedict-breakfast.de/
Facebook: https://www.facebook.com/benedictberlin/
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